Oggi ti porto a vivere una storia tra Venezia e le sue donne.
Quello che cerco sempre di trasmettere qui nel blog e nei miei canali social: Instagram in particolare (mi segui anche lì vero?) è la vera anima della mia Regione il Veneto, amo comunicare le sue tradizioni ma cerco sempre di farlo in modo innovativo o Smart.
Ciò che voglio fare con te oggi è proprio un viaggio alla scoperta della vera anima della Regina dell’Adriatico: Venezia, una città che amo tantissimo, d’altronde come può essere altrimenti?

Penso che Venezia sia unica, ha sempre qualcosa che ti spinge ad innamorarti di lei e proprio per questo ho scelto di godermela per il mio primo giorno di zona gialla.
Era un bel po’ che non ci venivo e appena Anna Maria mi ha parlato della sua visita guidata dal titolo “Venezia e le sue donne” non me lo sono fatta ripetere due volte, ho subito accettato.
Ora voglio far vivere questa magica avventure anche a te e lo farò raccontandoti la storia di 3 tra le donne di Venezia
Sei pronto?
Indice dei contenuti
Santa Lucia, la protettrice della vista.

Il tour è iniziato dal piazzale della stazione di Venezia dedicata a Santa Lucia nata nel 283 dc a Siracusa che tutt’ora riposa a 800 m dalla stazione, nella Chiesa dedicata ai Santi Geremia e Lucia.
Santa Lucia è nota come la protettrice della vista, per il suo nome che si lega alla luce che lei porta e che aiuta ad affrontare i momenti più bui della vita.
Santa Lucia è una santa martirizzata il 13 dicembre 304 a soli 21 anni e tutt’ora è amata da tanti.
Nel 1039 il suo corpo l’hanno nascosto e portato da Siracusa, dove era sepolta, a Costantinopoli.
Nel 1204 l’hanno riportato a Venezia, nell’Isola di San Giorgio Maggiore.
La vicenda del corpo del Santa è abbastanza complessa.
Nel 1981 la Banda Maniero ha cercato di prendere il corpo che però è stato ridato il 13 dicembre dello stesso anno: il giorno dedicato alla Santa a seguito di un riscatto.
La Santa però ha sempre saputo resistere e tutt’ora presenta i suoi piedi che si sono conservati per così tanti secoli, il volto invece dal 1955 ha una maschera per evitare che si rovini con la polvere. Tutto il suo corpo è poi protetto da un vetro antiproiettile per evitare spiacevoli inconvenienti.
Molto interessante poi è notare, davanti all’ingresso della stazione, una targa in onore della Santa.
La targa testimonia il fatto che un tempo qui sorgeva la Chiesa a lei dedicata, distrutta nel 1861, per dare spazio alla stazione ferroviaria.
Museo sul tessuto, costume e profumo a Palazzo Mocenigo

Imperdibile è poi una visita al Museo sul tessuto, costume e sul profumo di Palazzo Mocenigo.
Noi l’abbiamo visto dall’esterno, perché in quel giorno non si poteva visitare ma già da fuori la vista è magnifica.
Si tratta di un antico Palazzo veneziano, al suo interno potrai godere di uno spettacolare percorso di visita.
Al suo interno troverai costumi originali utilizzati nel ‘700 e il primo itinerario interamente percorribile sul profumo, simbolo della tradizione veneziana e più in generale della cultura italiana.
è proprio a Venezia che ha origine l’arte della distillazione dell’alcool a partire dai vini di qualità per realizzare profumi.
Importante è la figura di una donna veneziana: Caterina Gennari.
Caterina nel ‘700 insegnò al nipote Gian Marina Farina l’antica arte dei profumi che già da secoli si respirava a Venezia.
Caterina ha fornito lo stimolo al nipote per aprire il primo negozio di profumi firmato Farina a Colonia in Germania.
Bianca Cappello
L’ultima donna di cui voglio parlarti oggi è la nobildonna veneziana e Granduchessa di Toscana Bianca Cappello, moglie del granduca Francesco I de Medici, ritratta da molti artisti rinascimentali come Tiziano.
Piero lavorava nella Banca dei Salviati, affianco a Palazzo Cappello a Venezia.
I due sono riusciti a scappare da Venezia ma sono stati scoperti e come punizione lo zio è stato gettato nelle prigioni veneziane, dove è morto. Arrivati a Firenze però hanno trovato protezione da Cosimo I.
Dall’amore tra lei e Piero è nata Virginia.
A Firenze sono cambiate le condizioni economiche di Bianca che abbandonò l’agio per uno stile di vita più umile e dedicato al lavoro. Quando salì al trono Francesco I Medici, marito di Giovanna d’Asburgo, si innamorò di Bianca e la fece diventare dama di corte. A Piero Venturi invece offrì un lavoro come impiegato granducale.
Nel 1572 venne assassinato Piero, c’è chi pensa proprio dal Granduca. Sarà stato così?
L’11 aprile 1578 morì Giovanna e questo ha dato il via libera al matrimonio tra Francesco e Bianca, prima amanti. Il matrimonio tra i due è stato celebrato in modo segreto ed è stato reso pubblico un anno dopo. La vita di Bianca è rimasta comunque un po’ in ombra dal marito, tant’è che scelse di trasferirsi nelle ville medicee di campagna.
Proprio in quel momento però i veneziani iniziarono ad apprezzare Bianca. In Toscana invece l’accusarono di stregoneria.
I due morirono nella Villa di Poggio a Caiano e Bianca l’hanno sepolta in luogo sconosciuto e di lei a Firenze venne eliminata ogni traccia.
Ho scelto queste 3 donne con una personalità e una vita ben diversa perché ognuna di loro ha dato tanto alla storia di Venezia.

Spero di essere riuscita a farti leggere il passato di questa città con occhi nuovi.
Per diffondere e dare valore a tutto questo mi fa super piacere se ti è piaciuto quindi ti invito a commentare qui sotto e a condividere questo articolo con quanti pensi possano apprezzarlo.
Bravissima c’ero anch’io a Venezia ed ora mi hai fatto riandare agli incontri che facemmo con quelle donne entrate nella storia.Sicuramente ritornerò x visitare il museo Mocenigo. Grazie anche x quei luoghi sconosciuti che ora stimolano la nostra curiosità! Complimenti!!!
Ma grazie di cuore mi fa davvero tanto piacere ti sia piaciuto.